Quale ruolo ha l’innamoramento nella tua vita?
Non mi riferisco solo alla possibilità di innamorarci nelle relazioni di affetto, ma anche alle modalità di rapportarci alla vita e così allo yoga. A me capita spesso di domandarmelo quando sono sul tappetino e tende ad affiorare quella condizione di particolare leggerezza e mancanza di scopo tipica dell’innamoramento. Anche quando non mi sento in forma o semplicemente in quel momento avrei bisogno di tempo da dedicare ad altro, accade che con lo yoga mi ritrovo, riconosco il mio sentire nel corpo e mi riscopro innamorata della pratica. E lo stesso avviene quando mi accorgo di avvicinarmi al tappetino aspettandomi qualcosa da quell’esperienza: ogni volta mi rendo conto che, come nella vita, anche per lo yoga non è mai l’amore ad essere difficile e a farmi in qualche modo soffrire, ma sono le mie aspettative ad essere faticose. Proprio come l’amore, anche la pratica è pura apertura che mi nutre, soltanto.
In quale misura l’innamoramento ti permette di oltrepassare i confini delle tue difese?
Sembra che nelle relazioni d’amore emerga una diffusa tendenza ad esporsi, ad uscire dalle zone di comfort e a sciogliere quelli che comunemente vivremmo come limiti. Come sarebbe se riuscissimo davvero a vedere le nostre aspettative come qualcosa di limitante? Me lo chiedo quando nella pratica mi capita di soffermarmi incerta. Scegliere di assecondare una qualsiasi aspettativa, mia o delle persone che accompagno, con il rischio di soddisfarla contenendo però l’esperienza, oppure aprirmi in maniera incondizionata alla pratica di quel momento? Si tratta di una decisione che mi si è ripresentata nel tempo e che ha comportato sempre un importante lavoro di ascolto. Ad oggi sento di poter dire che quando mi è capitato di cedere all’aspettativa ho sempre un pò perso il senso di me e il potenziale della mia pratica. In quei frangenti ho lasciato che fossero i miei timori e le insicurezze ad alimentare aspettative difficoltose e forse impossibili da realizzare. Quando invece ho deciso di ammorbidire i miei confini affidandomi alla sola esperienza, ho sempre riscoperto il mio valore e il significato dello yoga che propongo. Ogni volta in cui mi è stato possibile sciogliere ogni aspettativa ho potuto rinnovare l’amore per l’ascolto che mi offre la pratica.
Ho scoperto che l’amore per la pratica mi permette di fermarmi, liberarmi dal peso dell’aspettativa ed entrare completamente nell’esperienza.
Per questo sento che solo un amore libero per la pratica può rendere possibile un naturale e pieno nutrimento. Se poi facciamo un ulteriore passo e ci soffermiamo un istante a percepirci innamorati, ci rendiamo conto che quando lo siamo non vediamo solo gli aspetti della persona che amiamo, ma possiamo respirare anche tutte quelle sfumature che rappresentano le sue potenzialità. Questo è ciò che accade ogni volta in cui ci innamoriamo di qualcuno ma anche di qualcosa. Proprio come avviene per me con lo yoga quando riesco a viverlo come un modo per potermi prendere cura di me, un’esperienza dopo l’altra, mentre continuo a comprendere chi sono, ma anche a scorgere man mano qualcosa di me che ancora non conosco. Perché l’amore potrebbe essere una fiduciosa apertura alla possibilità, a ciò che al momento esiste anche soltanto in potenza, potrebbe essere un’occasione per affidarci a qualcosa che ancora non sappiamo e che va oltre la realtà presente. Perché forse innamorarci di qualcuno o di qualcosa ci potrebbe aiutare ad intravedere anche chi noi potremmo diventare.